Cosè la placca batterica?
La placca è costituita da oltre trecento specie di batteri, muco, residui di cibo e altre
sostanze che si depositano sui denti, negli spazi tra uno e laltro e sulle gengive.
I germi che popolano la bocca sono molto veloci nel trasformare gli zuccheri degli
alimenti in acidi che, a loro volta, aggrediscono lo smalto, distruggono la dentina (il
tessuto duro che dà consistenza al dente) e provocano la carie.
Cosa si intende per gengivite e
periodontite?
La gengivite è uninfiammazione delle gengive. In genere dipende da un accumulo di
placca batterica sulle mucose che causa gonfiore e rossore, generalizzato o localizzato
alla base del dente.
Quando linfiammazione è intensa, le gengive possono sanguinare, rendendo doloroso
lo sfregamento dello spazzolino durante la pulizia.
La periodontite è uninfiammazione delle parti più profonde, quelle che circondano
la radice. Può aumentare la sensibilità al caldo e al freddo e, alla lunga, portare al
distacco del dente.
Una corretta igiene orale ed eventualmente lutilizzo di collutori antibatterici
possono aiutare a prevenire entrambi i disturbi.
Con che frequenza bisogna andare dal
dentista?
Una visita di controllo va programmata almeno una volta lanno. Andare dal dentista
spaventa ancora molte persone: a parte la paura del dolore, o quella dellago della
siringa riempita di anestetico, implica anche un impegno grosso dal punto di vista
economico.
Lappuntamento regolare, anche in assenza di sintomi o di infiammazioni chiare, evita
per esempio che la carie arrivi a intaccare le parti vive del dente, danneggiandolo così
in modo irreversibile.
Come si proteggono denti e gengive?
Con semplici accorgimenti è possibile mantenere una corretta igiene orale: basta dedicare
almeno una decina di minuti al giorno alla cura della bocca, andare periodicamente dal
dentista e non eccedere con i dolci, che favoriscono la comparsa della carie. Ogni tanto
è utile liberare i denti dai depositi di tartaro che si creano quando la placca,
permanendo troppo tempo a contatto con la saliva, forma uno strato duro sullo smalto dei
denti. A lungo andare, infatti, il tartaro fa ammalare le gengive. Per eliminarlo può
essere usato un ferretto di acciaio appuntito, manovrato dal dentista come un piccolo
scalpello, o con laiuto di uno strumento a ultrasuoni che produce vibrazioni capaci
di distruggere il tartaro senza intaccare le gengive.
Come si usa lo spazzolino?
Innanzitutto bisogna lavarsi i denti dopo ogni pasto. Gli spazzolini con la testina
piccola aiutano a raggiungere più facilmente quelli posteriori e le setole morbide sono
utili a chi ha le gengive sensibili e facili al sanguinamento.
La pulizia dei denti deve durare almeno tre minuti e lo spazzolamento non deve essere
troppo vigoroso per non rovinare lo smalto. Lo spazzolino va inserito, con le setole
leggermente inclinate, a livello dellattaccatura tra denti e gengive. Si esegue poi
un movimento verticale dalla base alla punta del dente per rimuovere la placca sia sul
lato esterno sia sul lato interno dellarcata. Ligiene della bocca va
completata con lo sfregamento della lingua.
Lo spazzolino va risciacquato bene e lasciato asciugare allaria per evitare la
proliferazione dei batteri tra le setole.
Come si usa il filo interdentale? E' importante usarlo?
Luso del filo interdentale, che
serve a rimuovere i residui di cibo incastrati nelle fessure tra un dente e laltro,
richiede un po più di tempo rispetto alla spazzolatura, ma è unoperazione
altrettanto importante per salvaguardare la salute dei denti. I dentisti consigliano di
adoperarlo, se non si riesce durante il giorno, almeno la sera prima di coricarsi.
Esistono vari tipi di filo interdentale: quello normale richiede un po di pratica ma
va bene per tutti, quello cerato è facile da inserire perché scivola, quello spugnoso
non si sfilaccia.
E' preferibile usare il filo dentario di seta e non cerato perchè quando
questo viene premuto contro la superficie del dente da pulire, i singoli filamenti del
filo si separano e il filo diventa una superficie composta da alcune decine di
"piccole lame taglienti" che asportano efficacemente la patina.
Il filo dentario va usato (almeno nei primi tempi) davanti allo specchio. Afferrando il
filo per un'estremità con due dita, la lunghezza del filo deve essere pari alla lunghezza
che va dal braccio esteso fino al pomo di Adamo.
Il filo va avvolto, senza stringere, all'ultima falange del medio (nella zona
dell'unghia), quasi tutto da una parte e poco dall'altra in modo tale però che il filo si
possa reggere solo sulle due dita medie, senza impegnare le altre dita. Si possono usare
così tutte le altre dita nella combinazione più comoda per indirizzare e manovrare il
filo agevolmente anche nelle zone più inaccessibili.
Nell'uso, il filo si impregna di patina batterica quindi man mano che si sporca si svolge
il filo pulito e si avvolge quello sporco.
La lunghezza del filo che striscia effettivamente contro il dente è di poco superiore al
diametro esterno-interno di ciascun spazio interdentale da pulire (1 -1,5 cm.). E'
intuitivo che più piccola è la distanza tra le dita che manovrano il filo, più agevole
e facile sarà l'esecuzione delle manovre di igiene orale.
Si inserisce il filo nello spazio interdentale e si supera il punto di contatto con
delicatezza per evitare che oltrepassandolo di scatto e con troppa forza, sbatta contro la
sottostante papilla interdentale, traumatizzandola.
Se ciò si verifica usare un movimento a seghetto (movimento avanti e indietro).
Si striscia il filo contro la superficie del dente, abbracciandolo con il filo o meglio
stringendolo ad ansa, andando sù e giù mediamente 4 o 5 volte. Bisogna strisciare dal
punto di contatto fino al solco gengivale interdentale.
Ricordarsi che spingendo il filo nel solco gengivale interdentale è necessario percepire
una leggera resistenza ma non fino ad avvertirne dolore.
Si striscia il filo su e giù fino a che il dente canta: emette un suono di vetro
smerigliato o di piatto pulito. Se dopo 4-5 movimenti tale suono non si dovesse verificare
usare del filo nuovo.
Ricordarsi che per ogni spazio interdentale vi sono due superfici da pulire. Quindi pulire
una superficie per poi passare a pulire (saltando la papilla interdentale) la superficie
dentale opposta.
Dopo aver passato il filo e lo spazzolino ci si sciacqua la bocca facendo uscire con forza
l'acqua dagli spazi interdentali.
Il mio bambino è caduto e ha perso un dente, cosa devo fare??
Bisogna osservare se il dente è solamente fratturato in una sua porzione o se è stato
completamente espulso dal cavo orale. Nel caso che il dente sia fratturato in una sua
porzione, bisogna cercare di recuperare questa parte mancante, anche se non è sempre
necessario. Si osservi se nella parte di dente che è ancora in bocca si possa notare un
puntino rosso. Questo è indice di interessamento del nervo. Il bambino deve essere
portato dal dentista anche in assenza di dolore. Se il dente viene completamente espulso
bisogna recuperarlo al più presto, non detergerlo ne fare altre manovre che non siano
quelle di immergerlo nel latte. Se non vi è latte a disposizione si può farlo tenere in
bocca al piccolo paziente, avendo cura che non lo ingurgiti. Bisogna portare il paziente
nel più breve tempo possibile dal dentista, in modo che si possa procedere ad un
reimpianto. Se il dente non è più visibile, ma non lo si trova sul luogo
dellevento, il paziente va portato dal dentista per effettuare una radiografia per
valutare la possibilità di unintrusione.
Il fluoro è necessario per una corretta crescita dei denti?
La fluoroprofilassi ha drasticamente ridotto lincidenza di carie nella popolazione
generale e vi è ampio consenso nella letteratura internazionale che debba essere
eseguita. La fluoroprofilassi inizia in gravidanza e la donna deve assumere 1mg di fluoro
al giorno (0.25mg raggiungeranno il feto). Successivamente la posologia prevede una
compressa da 0.25mg al giorno dopo la seconda settimana di vita sino ai due anni (in
questo periodo si possono somministrare anche gocce che sono di più facile assunzione),
una compressa da 0.50mg dai due ai quattro anni, e una compressa da 1.0mg dai quattro ai
dodici anni.
Quando si devono
spazzolare i denti ai bambini?
Le manovre di corretta igiene orale sono di fondamentale importanza per mantenere una
bocca sana nel tempo. I bambini devono abituarsi precocemente a queste manovre, vale a
dire da quando erompono i primi denti da latte, verso i 6 mesi. E di estrema
importanza che ligiene orale venga eseguita tre volte al giorno e con la
supervisione di un adulto. Generalmente i bambini non sono in grado di lavare
correttamente i denti sino ai 9 anni. Alla sera, dopo avere lavato i denti, il bambino non
deve assumere più in alcun modo bibite dolci oppure cibo.
Quando devono spazzolarsi
i denti gli adulti?
I denti devono essere puliti tre volte al giorno, dopo I pasti principali anche se a
mezzogiorno non si assume cibo. La tecnica prevede di spazzolare I denti sempre partendo
dalla gengiva e andando verso il dente e non con movimenti a scorrimento laterale. Una
volta al giorno, preferibilmente alla sera, è buona norma usare il filo interdentale per
la pulizia degli spazi interprossimali che non possono essere raggiunti dallo spazzolino.
Limpiego di alcuni spazzolini elettrici può essere di ausilio e facilitare le
manovre in alcuni casi.
Come si cura l'alitosi?
Lalitosi può avere diverse origini, alcune extraorali ed altre legate al cavo
orale. Lalitosi può essere causata infatti da problemi al tratto respiratorio
soprattutto a livello del sistema di pneumatizzazione dei seni paranasali, può essere
dovuta a patologie del tratto gastroenterico, può essere legata a malattie sistemiche
come il diabete e può essere generata da situazioni parafisiologiche come
lesagerato consumo di determinati alimenti. Le cause intraorali che possono dare
luogo allalitosi sono generalmente da ricondurre alla scarsa igiene orale, alla
presenza di focolai infettivi attivi, alla comparsa di malattie degenerative o
neoplastiche.
Da qualche tempo mi
dondolano i denti, che cosa devo fare?
La mobilità dei denti assume significati diversi nelle varie fasi della vita. E
fisiologica durante la permuta, cioè quando si sostituiscono i denti decidui con quelli
definitivi. E parafisiologica dopo un intervento di chirurgia parodontale che spesso
di associa ad un incremento nella mobilità dei denti per qualche tempo . E
patologica in età adulta, dove la perdita dei tessuti di sostegno (osso e gengiva) causa
la mobilità. In questo caso ci si deve rivolgere al proprio dentista di fiducia.
Da qualche tempo ho
gengive arrossate che sanguinano spesso, che devo fare?
Una emorragia che si verifica durante le comuni manovre di igiene orale o addirittura
spontaneamente è indice di una infiammazione gengivale. La placca batterica ed il tartaro
che si accumulano intorno ai denti , se non vengono rimossi appropriatamente, creano
infezione. L emorragia non deve indurre a ridurre ulteriormente le manovre di igiene
orali, ma è una spia per recarsi dalligienista ad eseguire le manovre di igiene
appropriate.
Ho un aumentata
sensibilità ai denti, posso fare qualcosa?
La sensibilità ai denti può insorgere a seguito di diverse situazioni. Se la
sensibilità compare dopo unotturazione, soprattutto se è stata eseguita con
materiale compositi, non bisogna allarmarsi. Il fenomeno in genere è passeggero e si
risolve spontaneamente nel giro di qualche giorno. Una sensibilità che compare in seguito
alle manovre di igiene orale professionale è paragonabile alla prima e tende a risolversi
spontaneamente. La sensibilità ai colletti dei denti è in genere da ricondurre ad errate
manovre di igiene e può essere trattata con otturazioni estetiche o con innesti di
tessuto connettivale.
Si vedono dei bordini
scuri su delle capsule fatte anni or sono, cosa si può fare?
Le protesi fisse, soprattutto se datate, hanno generalmente unanima metallica che
serve a dare stabilità alla struttura e a garantire la chiusura del manufatto.
Lesposizione a livello vestibolare di questi margini crea degli inestetismi che
spesso infastidiscono il paziente. La risoluzione del problema è il rifacimento del
lavoro protesico, se possibile con materiali privi di metalli per evitare il ripresentarsi
del problema in futuro.
Quando devo portare il
bambino per la prima volta dal dentista?
Il piccolo paziente va portato dal dentista dopo leruzione dei primi denti da latte
e comunque entro il primo anno di vita. E utile dare una dimensione di sicurezza
alla visita, per esempio vedendo prima come la mamma o il papà si sottopongano alla
stessa, parlando con il dentista. Il bambino deve essere solo rassicurato senza venire
sottoposto a qualsiasi trattamento. In questo modo la fobia da dentista viene eliminata
sul nascere.
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